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Come si calcola il ciclo mestruale?

Che sia per rimandare o programmare una gravidanza, calcolare il ciclo mestruale è fondamentale per conoscere il proprio corpo.

Che sia per rimandare o programmare una gravidanza, la capacità di fare il calcolo del ciclo mestruale è fondamentale per conoscere il proprio corpo e decidere se mettere in atto comportamenti più specifici, come utilizzare un test di ovulazione, assumere determinate vitamine o utilizzare anticoncezionali.

Innanzitutto, è bene ricordare le principali informazioni su come funziona.

Con “ciclo mestruale” si intende il periodo che va dal primo giorno di mestruazione al primo della successiva. Questo arco di tempo viene convenzionalmente definito di 28 giorni ma può in realtà variare da persona a persona e anche nell’arco di vita della stessa. 

Se si riscontrano variazioni di più di 20 giorni tra un mese e l’altro allora si può parlare di ciclo irregolare e tracciarne i sintomi e continuare a fare il calcolo è ancora più fondamentale per condividere informazioni importanti e dubbi con il personale medico.

L’irregolarità mestruale può essere infatti sintomo di problemi di tiroide, disturbi alimentari, diabete non controllato, stress o disfunzioni ovariche, tutte problematiche che richiedono monitoraggio e uno specialista appropriato.

Regolare o meno, ogni ciclo mestruale si compone di tre fasi regolate ognuna da ormoni diversi:

  • la fase follicolare (o pre-ovulatoria): in cui viene stimolato lo sviluppo e la crescita di alcuni follicoli presenti nello stoma ovarico.
  • la fase ovulatoria: nel ciclo mestruale “ideale” sopramenzionato si verifica tra il dodicesimo e il sedicesimo giorno, e corrisponde al momento in cui la fertilità è più alta. Tra i principali sintomi si nota un cambiamento del muco vaginale, con perdite più chiare, elastiche e quasi “filanti” nella consistenza. La cervice si presenta inoltre più morbida e centrale ed è possibile provare la sensazione di piccoli crampi da un lato della zona pelvica e più raramente spotting, ritenzione idrica e/o gonfiore. Chi sta monitorando la propria temperatura basale ne registrerà inoltre un leggero aumento.
  • la fase luteinica (o post-ovulatoria): quando il follicolo che conteneva l’ovulo è ormai rotto e si trasforma in corpo luteo. Se la fecondazione non avviene, i livelli di estrogeni e progesterone si abbassano causando i sintomi fisici della sindrome premestruale (come dolore al seno, aumento di peso ed insorgenza di brufoli) fino a che non inizia la mestruazione.

È importante ricordare che i sintomi del ciclo mestruale possono comunque variare nella vita di una persona: mentre chi è adolescente solitamente ha bisogna di tempo per regolarizzarsi, chi invece si avvicina alla menopausa può registrare maggior irregolarità e una graduale sfumatura di questi sintomi.