La febbre nei bambini è un evento piuttosto comune, che in linea generale non dovrebbe allarmare eccessivamente i genitori. L’aumento della temperatura corporea, infatti, costituisce la risposta naturale dell’organismo a un’infezione virale o batterica ed è un segnale che le difese del corpo stanno funzionando correttamente.
Va comunque sempre tenuto a mente che i bambini si ammalano di più che gli adulti, perché hanno un sistema immunitario più immaturo, non sono ancora stati sottoposti a tutte le vaccinazioni e frequentano spesso luoghi dove è più facile lo scambio di virus e batteri, come ad esempio gli asili nido.
In caso di febbre nei bambini, ovvero quando la temperatura ascellare supera i 37,5° (o i 38° per quella rettale), si possono mettere in atto alcune strategie per abbassare la temperatura e portare un po’ di sollievo al piccolo, come:
- assicurarsi che il bimbo sia sempre idratato a sufficienza, vigilando che beva spesso acqua, succhi o latte;
- non costringere il bambino a mangiare se non ne ha voglia, pian piano riacquisterà l’appetito di sempre;
- spogliarlo o vestirlo con abiti leggeri, per aiutarlo a disperdere il calore in eccesso;
- non coprire il bambino in maniera eccessiva: in caso di brividi si può ricorrere a una coperta leggera, che andrà rimossa non appena il piccolo sentirà caldo;
- non forzare il bambino a stare a letto se si sente in forze, può tranquillamente dedicarsi a giochi tranquilli, disegnare o rilassarsi sul divano;
- non effettuare spugnature sul corpo con acqua o alcol nel tentativo di ridurre la temperatura, in quanto non aiutano la dispersione di calore e possono essere controproducenti;
- In caso di effettivo malessere valutare l’assunzione di antipiretici, come il paracetamolo o l’ibuprofene, preferibilmente per via orale. La dose dipende dal peso corporeo del bambino, pertanto è bene consultare con attenzione il foglio illustrativo e chiedere consiglio al pediatra.
Se quindi, in linea generale, la febbre nei bambini tende a risolversi da sola in breve tempo, ci sono alcune situazioni dove invece è consigliabile rivolgersi al pediatra, ad esempio se la febbre supera i 40°, se persiste per oltre 24 ore o se si presentano anche altri disturbi, come difficoltà respiratoria, convulsioni, vomito o diarrea. Anche se il bambino ha meno di sei mesi di vita o è affetto da particolari patologie croniche, in caso di febbre è sempre necessario chiedere il parere di un medico.