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Ritardo mestruale, cosa fare

Sono tanti i motivi per cui il ciclo mestruale può tardare ad arrivare, ma quando è il caso di preoccuparsi? 

Sono tanti i motivi per cui il ciclo mestruale può tardare ad arrivare, ma quando è il caso di preoccuparsi? 

È importante come prima cosa chiarire meglio cosa si intende per mestruazioni regolari e irregolari. Solitamente, nella maggior parte delle donne, è prevista una mestruazione ogni 21-35 giorni, con una media di 28 giorni: in questo caso si parla di ciclo regolare. In altri casi, però, il ciclo può essere irregolare, e presentare ritardi fino a 6-10 giorni. Conoscere il proprio corpo e i propri ritmi biologici è il primo passo per capire se c’è bisogno di indagare in maniera più approfondita un ritardo nell’arrivo del ciclo. 

Talvolta il ritardo può anche essere associato ai sintomi tipici che preannunciano l’arrivo delle mestruazioni, come crampi, gonfiore, nausea, tensione addominale, mal di testa e schiena. Ma cosa fare se, anche in presenza di sintomi, il ciclo non arriva?

Ci sono diversi motivi, legati a fattori interni o esterni, per cui il ciclo mestruale può essere in ritardo; il principale è, ovviamente, la presenza di una possibile gravidanza.

Se nelle settimane precedenti si hanno avuti rapporti non protetti, come prima cosa andrebbe considerata la possibilità di essere incinta, ipotesi che può essere verificata tempestivamente e in maniera molto semplice attraverso l’utilizzo fai-da-te di un test di gravidanza. Il test, rilevando la presenza dell’ormone hCG (gonadotropina corionica umana) presente nelle urine sin dai primissimi giorni di gravidanza, permette di stabilire con un’accuratezza del 99% la presenza o meno di una possibile gravidanza. In commercio sono disponibili anche test di gravidanza precoci, che permettono di avere un risultato affidabile fino a 5 giorni prima della data prevista delle mestruazioni.

Nel caso in cui venga invece esclusa una gravidanza, è importante indagare più a fondo altre possibili cause legate al ritardo mestruale, come:

  • stress intenso
  • alimentazione scorretta o disordini alimentari (come anoressia nervosa)
  • modificazione del peso corporeo
  • utilizzo di farmaci  
  • squilibri ormonali o cause mediche (come la sindrome dell’ovaio policistico – PCOS)

Per verificare queste possibilità si consiglia di rivolgersi al proprio medico o a un ginecologo, che saprà suggerire il modo migliore di procedere per ripristinare la regolarità del ciclo mestruale, che è fondamentale per l’equilibrio psico-fisico di ogni donna.